26/02/2021
Nel 2019 nelle Marche sono state erogate 631.540 pensioni. L'84% sono prestazioni previdenziali in senso stretto, mentre il restante 16% sono prestazioni di tipo assistenziale.
L'importo medio di una prestazione previdenziale nelle Marche è di 990 € mensili lordi, che scende a € 831 se si considerano solo le prestazioni erogate agli ex dipendenti del settore privato (il 71% del totale)
Significative sono anche le differenze di genere. Se gli uomini percepiscono in media € 1.218 lordi mensili, le donne arrivano a € 705.
Il 62% delle prestazioni previdenziali erogate nelle Marche hanno un importo inferiore a 1.000 € mensili lordi.
Nelle Marche, infine, sono state erogate nel 2019 più di 53.000 indennità di accompagnamento, delle quali sono destinatarie persone in condizione di completa non autosufficienza.
Questi numeri (per il dettaglio dei dati, anche a livello provinciale, scarica l'allegato in fondo all'articolo) sono stati elaborati dalla Federazione dei Pensionati della Cisl Marche a partire da dati ufficiali INPS e denotano una situazione preoccupante: tantissime persone anziane della nostra Provincia stanno scivolando sotto la soglia di povertà, e la situazione sta peggiorando a causa dell’emergenza pandemica, che tra l’altro ci costringe a restare in casa e a spendere risorse importanti per i dispositivi di protezione individuale.
Siamo consapevoli che l’emergenza sociale ed economica che ci aspetta sarà drammatica. L’Istat rileva che nelle Marche, a settembre 2020, gli occupati sono diminuiti di 34.540 unità (il 6% circa) rispetto all’anno precedente, nonostante il blocco dei licenziamenti. Siamo estremamente preoccupati per i nostri figli che rischiano di perdere il lavoro e per i nostri nipoti che avranno enormi difficoltà a trovarlo. Per anni abbiamo cercato di sopperire alle carenze del sistema pubblico di welfare aiutando ogni giorno figli e nipoti, regalando tempo e soldi, pagando bollette e rate dei mutui, assistendo nipoti e coniugi non autosufficienti. A maggior ragione continueremo a farlo per contrastare gli effetti della crisi, ma abbiamo bisogno di sostegno. Le pensioni non vengono di fatto rivalutate da 7 anni, sui nostri redditi grava un carico fiscale tra i alti in Europa, non abbiamo alcun diritto esigibile a prestazioni socio assistenziali e sanitarie quando diventiamo non autosufficienti. I costi delle strutture residenziali sono esorbitanti, e non è possibile coprirle con le nostre pensioni o con l’indennità di accompagnamento (522 € mensili). Di conseguenza, le famiglie sono costrette ad intervenire, impoverendosi ulteriormente.
Per questo auspichiamo che il nuovo Governo guidato da Mario Draghi si faccia carico di questi problemi, trovando nel Recovery Plan delle risorse da destinare alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici, il cui potere d'acquisto si è drammaticamente ridotto negli ultimi anni, alla riduzione dell’IRPEF sui redditi medio bassi da pensione e lavoro e al potenziamento dell’assistenza socio sanitaria alle persone non autosufficienti, non solo anziane.
I pensionati italiani vogliono continuare ad aiutare le loro famiglie e il loro Paese, ma hanno bisogno di un sostegno concreto ed urgente.
Ancona, 26 febbraio 2021